sabato 24 settembre 2016

Transpelmo 2016


4 settembre 2016 torno dopo un anno a partecipare a questa competizione, un anno trascorso tra allenamenti e piccoli grandi successi.
Partiamo con una breve descrizione tratta dal sito degli organizzatori.
LA TRANSPELMO si sviluppa attorno alla bellissima mole del Pelmo. Il percorso ad anello parte da Palafavera, e vi porterà ad affrontare una prima salita nel bosco, per poi proseguire in quota con ampio sentiero, sui vasti pascoli e distese di mughi, fino al rifugio Venezia dove sarà attrezzato il primo ristoro. Da qui inizia l’impegnativa salita, che passando per una prima forcelletta porta ad un ripido ghiaione ed infine alla forcella di Val d’Arcia. Questa è la quota più elevata del percorso, e verrà attrezzato il secondo punto di ristoro. La prima parte della discesa si svolge su terreno molto tecnico e prosegue poi per il lungo e costante ghiaione fino ad immettersi nel sentiero che vi porterà al passo Staulanza. Qui verrà attrezzato il terzo ristoro. Superata una breve ma selettiva salita, inizia la fase finale della discesa, che passando per il Pian dei Buoi vi porterà nuovamente a Palafavera dov’è situato l’arrivo e il ristoro finale.



SVILUPPO CAMMINO TOTALE       18.000m
DISLIVELLO POSITIVO TOTALE     1.300m
DISLIVELLO NEGATIVO TOTALE
    1.300m


La mia esperienza:

Arrivo a Palafavera  un’ora prima della partenza avendo partecipato l’anno prima conosco in linea di massima com’è organizzato il posto, mi reco a ritirare il pettorale ed il pacco gara.

Quest’anno il pacco gara comprende un piccolo zaino e un paio di calzini tecnici.

Colazione al rifugio e s’inizia con un po’ di riscaldamento.

La giornata è abbastanza calda, molto più dell’anno precedente, dove in quota avevo trovato un po’ di neve.
Partenza alle ore 9:30 si parte da centro di Biathlon si fa poco più di un km sull’asfalto e poi s’inizia a salire su uno stretto ripido sentiero nel bosco.
La salita è molto impegnativa affollata e fangosa, forse questa è la parte meno piacevole di tutta la corsa, diversamente dall’anno precedente ho portato i bastoni da trekking.
Mi faccio largo tra i concorrenti e finalmente il bosco si apre, si prosegue su un veloce saliscendi a tratti fangoso, attraversando anche qualche piccolo ruscello.
Arrivo in vista del rifugio Venezia, fin qui tutto bene ho gambe e fiato buoni.
Breve sosta al ristoro e si riparte per il tratto più tosto, si inizia a salire su un sentiero ripidissimo che in circa 2 km ti porta da 1950 a 2500, qui la fatica si fa sentire e mi costringe a qualche breve pausa per riprendere fiato, ne approfitto per godermi la splendida vista.
Mi avvicini alla forcella il fiato si fa corto, ma la meta è lì a pochi passi che sembrano non terminare mai, arrivo in cima, ma scopro che si tratta della forcelletta per la forcella mancano ancora 200 mt di dislivello.
Non mi perdo d’animo riparto si passa un tratto un po’ più tecnico di riccia, ma ci sono i cavi ancorati alla montagna ad aiutare, ancora un centinaio di metri il sentiero sempre più ripido e sempre più stretto.
Finalmente si vede la cima un ultimo sforzo e si è la in cima, sulla carta siamo a poco più della metà del percorso di gara, ma nel cuore ho già raggiunto il mio obbiettivo.
Sono giunto in cima alla Forcella con un’ora d’anticipo rispetto l’anno prima.
Quest’anno ci sono nuvole che nascondono la vista, la sosta al ristoro è breve, è ora di ripartire, questa parte della corsa è una discesa molto tecnica su ghiaioni fin giù al rifugio di passo Staulanza.
I sassi ti franano sotto i piedi e a volte sembra quasi di sciare, qui ho visto molte persone cadere e una almeno soccorsa dai volontari con una slogatura alla caviglia.
Io in qualche maniera me la cavo e giungo al rifugio Staulanza e al suo ristoro.
Inizio l’ultimo tratto in salita, la gambe qui sono stanche quasi nessuno corre anzi ci trasciniamo a fatica fino all’ultima discesa che ci riporterà a Palafavera.
Riesco a correre la discesa non so con quale forza, ma ormai il traguardo è vicino, un ultimo sforzo, arrivo a Palafavera rimane solo l’ultimo km fino al traguardo.
Arrivo stremato, ma arrivo in 3:22:58 quasi 50 minuti in meno dell’anno prima.

Provo Orgoglio e Soddisfazione, i miei duri allenamenti hanno dato i loro frutti.

Cosa manca a questa gara? Una medaglia.

Non ci sono medaglie per chi finisce la corsa, peccato, le medaglie ti ricompensano della fatica e ti ricordano la soddisfazione che si ha nel terminare una gara. 





















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