Dopo due anni si torna a correre sul percorso Urban della
Ultrabericus.
Ricordo bene come due anni prima preso dall’entusiasmo sono
partito a razzo per poi pentirmene nella seconda parte del tracciato.
Quest’anno sarà diverso, dico io, mi godrò il percorso senza
esagerare, dico io, andrò piano perché non mi sento ancora informa dopo
l’influenza, dico ancora e invece…
Con tutte queste buone intenzioni mi piazzo sulla coda del
gruppo dei partecipanti, faccio qualche video scambio qualche battuta con Paolo
mentre Daniele si è già portato più vicino alla partenza.
In un attimo arriva il conto alla rovescia e lo start, parto
piano voglio scaldarmi un po’ e ne approfitto per riprendere qualche minuto
della partenza poi mi giro e mi accorgo che sono rimasti non più di un paio di
atleti dietro di me e mi parte l’embolo.
Corro la successiva discesa come se fossi inseguito da un
branco di cinghiali e in men che non si dica arrivo alla strada che mi porterà
alla salita successiva.
Supero in breve il tratto pianeggiante che mi separa dalla
prossima salita, qui rinsavisco e rallento su alcuni tratti piuttosto pendenti,
passo sopra l’autostrada A4 discesa e nuovo tratto pianeggiante.
Ricordo dalla mia esperienza precedente che mi aspetta una
salita piuttosto ostica e mi preparo consapevole che subito dopo mi aspetta
l’unico ristoro della gara.
Scambio qualche battuta per sdrammatizzare e qualcuno mi
accenna della quantità di fango in quel punto l’anno precedente e visto che
ogni anno invertono il senso del percorso mi immagino uno scivolo di fango più
che un sentiero.
Al ristoro prendo un bicchiere d’acqua e riparto poco più
che 58 minuti potrei puntare alle 2 ore, ma rimango con i piedi per terra e mi
convinco di non strafare che la corsa è ancora lunga.
Affronto con calma la salita per recuperare sulle discese
piuttosto impegnative, mi aspetto da un momento i miei soliti problemi di
stomaco, ma inaspettatamente sto bene, stanco con le gambe dolenti per lo
sforzo, ma sto bene.
Ormai siamo agli ultimi km attraversiamo di nuovo
l’autostrada discesa ora mia aspetta un
paio di km pianeggianti prima dell’ultima salita e relativa discesa che mi
riporterà sulle strade di Vicenza.
In questo punto nella mia testa appare un fantasma, no non
sono impazzito devo spiegarvi questo: due anni prima Daniele mi aveva raggiunto
e superato proprio sull’ultima salita.
Stringo i denti non voglio che Daniele faccia il bis.
Riesco ad alternare corsa e camminata e finalmente arrivo
alla fine della salita, mi attende una lunga scalinata in discesa, guardo
l’orologio 1:52 e rotti da qui mancano meno di due km al traguardo posso puntare
a stare sotto le 2 ore.
Seguo le frecce gialle che mi guidano lungo la strada che mi
riporta in piazza dei Signori.
Passo il traguardo in 1:58:34 abbassando il mio precedente
record di 10 minuti.
78° Assoluto decimo di categoria.
Al ristoro c’è una marea di birra patatine e panini.
Aspetto i miei compagni di avventura orgoglioso di essere
arrivato sotto le 2 ore
L’Urban Trail Ultrabericus è una corsa piuttosto veloce e
combattuta e sono fiero di averne attraversato il traguardo.
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