giovedì 21 marzo 2019

URBAN TRAIL ULTRABERICUS 2019


Dopo due anni si torna a correre sul percorso Urban della Ultrabericus.
Ricordo bene come due anni prima preso dall’entusiasmo sono partito a razzo per poi pentirmene nella seconda parte del tracciato.
Quest’anno sarà diverso, dico io, mi godrò il percorso senza esagerare, dico io, andrò piano perché non mi sento ancora informa dopo l’influenza, dico ancora e invece…
Con tutte queste buone intenzioni mi piazzo sulla coda del gruppo dei partecipanti, faccio qualche video scambio qualche battuta con Paolo mentre Daniele si è già portato più vicino alla partenza.
In un attimo arriva il conto alla rovescia e lo start, parto piano voglio scaldarmi un po’ e ne approfitto per riprendere qualche minuto della partenza poi mi giro e mi accorgo che sono rimasti non più di un paio di atleti dietro di me e mi parte l’embolo.
Saluto Paolo e parto supero almeno duecento corridori prima dell’inizio della salita, raggiungo Daniele scambio due parole e parto sulla salita, nella mia testa una  voce continua a ripetermi di non strafare e io continuo a risponderle “un altro po’ qualche altro passo e poi salgo la salita camminando”, ma so già che è una bugia, le mie gambe non hanno voglia di fermarsi.
Corro la successiva discesa come se fossi inseguito da un branco di cinghiali e in men che non si dica arrivo alla strada che mi porterà alla salita successiva.
Supero in breve il tratto pianeggiante che mi separa dalla prossima salita, qui rinsavisco e rallento su alcuni tratti piuttosto pendenti, passo sopra l’autostrada A4 discesa e nuovo tratto pianeggiante.
Ricordo dalla mia esperienza precedente che mi aspetta una salita piuttosto ostica e mi preparo consapevole che subito dopo mi aspetta l’unico ristoro della gara.
Scambio qualche battuta per sdrammatizzare e qualcuno mi accenna della quantità di fango in quel punto l’anno precedente e visto che ogni anno invertono il senso del percorso mi immagino uno scivolo di fango più che un sentiero.
Al ristoro prendo un bicchiere d’acqua e riparto poco più che 58 minuti potrei puntare alle 2 ore, ma rimango con i piedi per terra e mi convinco di non strafare che la corsa è ancora lunga.
Affronto con calma la salita per recuperare sulle discese piuttosto impegnative, mi aspetto da un momento i miei soliti problemi di stomaco, ma inaspettatamente sto bene, stanco con le gambe dolenti per lo sforzo, ma sto bene.
Ormai siamo agli ultimi km attraversiamo di nuovo l’autostrada discesa ora mia aspetta  un paio di km pianeggianti prima dell’ultima salita e relativa discesa che mi riporterà sulle strade di Vicenza.
In questo punto nella mia testa appare un fantasma, no non sono impazzito devo spiegarvi questo: due anni prima Daniele mi aveva raggiunto e superato proprio sull’ultima salita.
Stringo i denti non voglio che Daniele faccia il bis.
Riesco ad alternare corsa e camminata e finalmente arrivo alla fine della salita, mi attende una lunga scalinata in discesa, guardo l’orologio 1:52 e rotti da qui mancano meno di due km al traguardo posso puntare a stare sotto le 2 ore.
Seguo le frecce gialle che mi guidano lungo la strada che mi riporta in piazza dei Signori.
Passo il traguardo in 1:58:34 abbassando il mio precedente record di 10 minuti.
78° Assoluto decimo di categoria.
Al ristoro c’è una marea di birra patatine e panini.
Aspetto i miei compagni di avventura orgoglioso di essere arrivato sotto le 2 ore
L’Urban Trail Ultrabericus è una corsa piuttosto veloce e combattuta e sono fiero di averne attraversato il traguardo.



       
   
















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