Sveglia prima alle 4:30
Cison di Valmarino non si trova proprio dietro l’angolo e la partenza alle 8:00 certo non aiuta.
Alle 5:30
mi incontro con i miei compagni d’avventura: Sandro con cui ho corso in altre
occasioni e Daniele che conoscevo, ma con cui non avevo mai corso.
Il viaggio si rivela piacevole ed arriviamo a destinazione
senza intoppi.
Prima nota dolente il parcheggio, molto lontano dalla
partenza che ci costringe ad una lunga camminata con zaini e borsoni.
Tra ritiro dei pettorali, consegna zaini e spogliatoi
riusciamo ad arrivare alla partenza dieci minuti prima dello start.
Appena il tempo di qualche foto ricordo e si parte, comincia
subito a piovere, ma una pioggerella di quelle fine che per ora non da
fastidio.
Sfiliamo tra le vie del centro scambiando battute, per ora
il percorso è facile; dopo una breve strettoia che costringe tutti a camminare
arriviamo sul primo tratto di sterrato poco impegnativo.
Il tempo peggiora mi infilo la giacca impermeabile e
comincio a pentirmi di non aver messo le lenti a contatto, il bosco e scuro e
umido per via della forte pioggia e gli occhiali continuano ad appannarsi.
Il bosco sale e io accelero, arrivo a CastelBrando dove ad
attendermi ci sono i fotografi, decido di aspettare i miei compagni che nel
frattempo avevo perso, per immortalarli durante il passaggio nel castello.
Il tempo peggiora ulteriormente, ora non piove diluvio,
proseguo con Daniele che mi fa strada, Sandro è rimasto un po’ indietro, ma
siamo fiduciosi che ci raggiungerà.
Raggiungiamo il primo ristoro appena il tempo di un sorso di
te caldo e ripartiamo.
Il sentiero inizia a salire, ma la natura qui è bellissima,
ci fermiamo ad una cascata per qualche foto, da questo punto in avanti il
sentiero si farà sempre più ripido, ad un certo punto mi ritrovo ad aiutarmi
con le mani trasformando la corsa in una mezza arrampicata.
Peccato per la foschia che mi toglie il piacere del panorama,
ma la gioia e l’orgoglio di essere arrivati in cima sono comunque grandi.
L’organizzazione ha tagliato il Crodon del Gevero per via
del pessimo tempo.
Raggiungo il secondo ristoro al rifugio dei Loff da qui in
avanti penso è tutta discesa il più è fatto, ma con mia amara sorpresa i
sentieri risultano impraticabili a causa del fango, la discesa prosegue lenta
tra scivoloni tragicomici e cartelli che sembrano prenderti in giro indicando
tratti tecnici o tratti scivolosi.
Più volte cado per fortuna senza conseguenze, ai piedi del
monte raggiungo a Daniele che mi aveva seminato nell’ultimo tratto della salita
e a sorpresa ci raggiunge Sandro in prossimità del terzo e ultimo ristoro.
Mancano meno di 5
km per lo più pianeggianti, vengo colto dalla nausea, ma
i miei compagni decidono di non abbandonarmi e mi aiutano a proseguire.
Vedo il campanile di Cison il traguardo si avvicina, un
ultimo sforzo e tagliamo tutti e tre il traguardo assieme in 3:59: 24.
Siamo Finisher, raccogliamo i complimenti dei molti rimasti
al traguardo nonostante la pioggia.
Medaglia, foto di rito e ci prepariamo per il terzo
“agognato” tempo, nota dolente le docce sono a tipo mezzo km dal traguardo e
dopo un trail così impegnativo sembrano irraggiungibili.
Spogliatoi e docce un po’ spartane, ma in poco tempo siamo
fuori e ci dirigiamo ad un più che onesto pasta party.
Ringrazio ancora Sandro e Daniele che mi hanno supportato
nel mio momento di difficoltà, spero ci siano presto nuove occasioni per
correre assieme.
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